quarta-feira, 25 de julho de 2012

Um pornô para a mulher



Por que o romance erótico "Cinquenta tons de cinza" virou fenômeno mundial de vendas? Resposta: ele foi escrito sob medida para as fantasias de submissão das mulheres modernas e autossuficientes

NATHALIA ZIEMKIEWICZ


Capa da revista ÉPOCA - edição 740 (Foto: reprodução/revista ÉPOCA)
Meu marido nunca leu uma linha escrita pela autora britânica Erika Leonard James. Mas, desde a semana passada, quando mergulhei na leitura de sua primeira obra, ele virou fã dela. Isso porque, apesar de os termômetros de São Paulo denunciarem o auge do inverno, dei férias a meu pijama de flanela. Enquanto avançava nos capítulos do livro, meu marido me via tirar do armário uma ou outra camisola rendada. Mesmo recém-casada, aos 25 anos, e editora do blog de sexo de ÉPOCA, oSexpedia, não estou imune às armadilhas que a rotina pode impor a um longo relacionamento – nem ao estímulo que os livros de E.L. James podem produzir na vida dos casais. Sua trilogia vendeu 31 milhões de cópias apenas em língua inglesa. Agora, se converteu em best-seller lá em casa.
A ficção adulta que movimentou minha vida doméstica, Cinquenta tons de cinza (um trocadilho com o sobrenome de um dos protagonistas, Grey, que significa cinza em inglês), é um fenômeno editorial comparável a sucessos como Harry Potter ou O código Da Vinci. A obra já foi traduzida para 37 idiomas, foi motivo de leilões disputadíssimos e chegará no dia 1º de agosto ao Brasil. O primeiro volume da trilogia será lançado pela Editora Intrínseca com tiragem inicial de 200 mil exemplares, uma das maiores para a estreia de um autor no país. Nos Estados Unidos, atores de Hollywood digladiam pelo papel dos protagonistas Anastasia Steele, uma universitária desajeitada e virgem de 21 anos, e Christian Grey, bilionário misterioso cinco anos mais velho por quem ela se apaixona.

terça-feira, 24 de julho de 2012

El límite es la denigración de la mujer



Mileva Pavicich
, licenciada en psicología, sexóloga.
Actualmente el sadomasoquismo es considerado como unaparafilia dentro de las clasificaciones de los trastornos psicosexuales. Las parafilias -también llamadas desviaciones y anteriormente perversiones- son prácticas que se desvían de una norma tomada como estándar. Una novela erótica que plantea al sadomasoquismo como un modelo de relación a veces puede confundirse con el sometimiento, la sumisión y la denigración de la mujer. La lectura erótica aumenta y estimula la fantasía, esto es muy recomendado para mantener activo el deseo sexual y encender el fuego de la pasión. Lo peligroso es cuando el otro (en este caso una mujer) es tomada como objeto de deseo y de placer, donde no hay mediación de la voluntad y se causa daño físico y dolor. 

Hay parejas o personas que pueden disfrutar del sexo con acuerdos que incluyen prácticas como ataduras y juegos y objetos que potencian al máximo el placer, sin causar daño alguno. Entonces hablamos del descubrimiento de nuevas y diferentes fuentes del placer, despegadas de lo social y moralmente aceptado.

http://www.lagaceta.com.ar/nota/501725/informacion-general/limite-denigracion-mujer.html

La "domnosis": come le sexy ipnotiste riescono a suggestionare i clienti in videoconferenza


LA NUOVA FRONTIERA DEL SESSO IN RETE

Tutto basato sulla suggestione. «Perché funzioni l'ipnotizzato deve volerlo fortemente, si tratta di autoipnosi»

Una delle sexy ipnotisteUna delle sexy ipnotiste
L’ipnosi è uno stato modificato di coscienza in cui la nostra mente si trova spontaneamente diverse volte al giorno, per esempio quando sogniamo ad occhi aperti, o quando siamo assorti in un compito o in un’attività che assorbono completamente la nostra attenzione. Tecnicamente si parla di monoideismo plastico: è la capacità della mente di focalizzarsi su un contenuto, tipicamente su un’immagine, al punto da generare nel soggetto vere e proprie reazioni fisiche. Come quando pensiamo a un piatto succulento e ci viene l’acquolina in bocca, o come quando sentiamo uno scricchiolio nel buio, il nostro cervello ansioso genera all’istante un film horror e il cuore si mette a battere più forte sulla base di quell’immagine mentale.
La domnosi, le sexy ipnotiste della reteLa domnosi, le sexy ipnotiste della rete    La domnosi, le sexy ipnotiste della rete    La domnosi, le sexy ipnotiste della rete    La domnosi, le sexy ipnotiste della rete    La domnosi, le sexy ipnotiste della rete
Premesso questo, come funziona allora l’ipnosi sessuale a distanza, che sta alla base del fenomeno della domnosi e di nuove forme di divertimento e prostituzione virtuale che si stanno diffondendo grazie alla rete negli USA e non solo? «Posso ipotizzare che le sensazioni fisiche che si provano in un’ipnosi sessuale siano legate all’aspettativa di chi sceglie di essere ipnotizzato.– spiega Giuseppe Regaldo, medico, ginecologo, ipnotista didatta al Centro Italiano Ipnosi Clinica Sperimentale di Torino – Se credi di poter avere determinate sensazioni, riesci anche a ottenerle, esattamente come quando una fantasia erotica suscita eccitazione fisica al solo pensiero. Più è forte il desiderio del cliente di queste sexy-ipnotiste, più per le professioniste è facile evocare immagini che rispondano alle sue aspettative. Non credo che esistano rischi, in tal senso, perché la potenza dell’immagine evocata sta nella mente dell’acquirente: è il suo libero arbitrio il vero confine di sicurezza, perché nel suo cervello l’esperienza sarà potente soltanto se lui consente che lo sia». In merito all’ipnosi via web o via telefono, Regaldo sottolinea che «permette di arrivare facilmente a un vasto pubblico senza muoversi, cosa che potrebbe essere utile anche in campo terapeutico. Certamente a contatto con la persona è tutto più semplice e diretto, ma anche a distanza l’ipnosi è un fenomeno possibile, specie in videoconferenza, strumento con cui si possono verificare in tempo reale i segni fisici dello stato ipnotico, dal cambiamento del tono muscolare a quello del respiro, dalle variazioni dell’espressione facciale fino ai dettagli più piccoli, che però in webcam si colgono con difficoltà». Felice Perussia, docente di Psicologia generale all’Università di Torino, ipnotista e autore di un recente Manuale di ipnosi (Unicopli) aggiunge che «l’ipnosi è sempre un’autoipnosi, si basa sulla scelta del cliente di farsi ipnotizzare. Poiché, come si dice in genere, il primo organo sessuale è il cervello, l’ipnosi è notoriamente uno strumento terapeutico efficace per diversi disturbi sessuali, dal vaginismo all’impotenza, proprio per la sua capacità di impiegare le immagini in modo curativo. Perciò non mi stupisce che ci siano persone che provano a fare business utilizzando la stessa tecnica per aumentare il piacere o provocarlo in assenza di altri stimoli. Può darsi che si tratti di vere professioniste addestrate all’ipnosi, ma può anche darsi che siano millantatrici: questo conta poco se i clienti sono molto motivati e portati a fantasticare, perché la maggior parte del successo di questo tipo di rapporto risiede nella mente di chi lo acquista. Bisogna anche considerare che nei paesi anglosassoni la presenza dell’ipnosi è molto forte: si trova nei percorsi universitari, negli studi medici, negli show televisivi, nel mondo dello sport. È quindi possibile che a noi sembri strana una cosa che invece a persone di altre zone del mondo appare del tutto normale. Di più: in quelle regioni è abbastanza probabile che in qualche modo chi compra questi servizi sia già stato ipnotizzato in altre sedi, e questo renderebbe tutto ancora più semplice, visto che è più facile per il soggetto recuperare una condizione di ipnosi già vissuta, piuttosto che sperimentarla ex novo a distanza».
Per quel che concerne l’eventuale utilizzo dell’ipnosiin coppia, a livello prettamente ludico, Perussia specifica: «Se intendiamo per ipnosi una comunicazione suggestiva tra due persone, con un aumento dell’attenzione sul partner anche attraverso il linguaggio metaforico e portatore di immagini, può essere una strategia semplice per trovare o ritrovare sintonia con la propria metà. Diversa è l’ipotesi di una coppia in cui uno o entrambi i partner diventano ipnotisti appositamente per fare sesso in maniera più pepata: la probabilità mi pare minima. In ogni caso tutto ciò che aiuta a convincerci ed entusiasmarci è utile. L’ipnotista è un inguaribile ottimista».
Alessandro Calderoni23 luglio 2012 (modifica il 24 luglio 2012)

Após ingerir remédio para disfunção erétil, criança vai parar no hospital


Redação SRZD | Nacional | 13/07/2012 16h40

Na tarde desta quinta-feira em Votuporanga, São Paulo, uma criança foi atendida pelo Samu e levada até a Santa Casa da cidade após ingerir acidentalmente um comprimido de medicamento usado para disfunção erétil.
Segundo a assessoria de imprensa local, o incidente ocorreu na casa dos avós, mas ninguém soube responder como a menina conseguiu ter acesso ao remédio. O médico responsável pelo atendimento, Artur Tadeu Nogueira Costa, afirmou que a paciente chegou ao local na presença dos avós, que disseram serem deles os medicamentos, apesar de estarem em desuso.
"A criança foi examinada e apresentava condições físicas normais. O procedimento médico foi realizado e ela ficou em observação por algumas horas. Não havendo a necessidade de realizar qualquer tipo de internação, ela foi liberada e já está em casa", confirma o médico.

http://www.sidneyrezende.com/noticia/177765+apos+ingerir+remedio+para+disfuncao+eretil+crianca+vai+parar+no+hospital

Yo también tengo sentimientos


MARTES, 24 DE JULIO DE 2012



Aun podría escuchar el sonido del aire mi habitación, detrás de la puerta el jaleo de cada mañana y como de costumbre escuche a Raquel con Luisa, mi cuidadora ¿has levantado a Reme? No, estaba ayudado a Maruja con Felisa, total, la mía, solamente necesita desayunar y que  la ponga el pulsador en el ordenador y hasta la comida, ¿no la duchas, con el calor que hace? ¿A quien a la moza? por favor más respecto Luisa, que es Reme, para mi es La moza y por supuesto que no la ducho, con  la moza, sus espasmos y estando desnuda, que  se intenta  tocar sus partes y cualquiera puede, además desde que empezó este calor, me señala en su tablero necesidad que la corte el pelo,  acto seguido se mira las piernas y no estoy dispuesta a hacerle la cera que  no me pagan para eso... Ya se encargara su hermana el fin de semana, total en el ordenador es feliz  y nadie sabe si esta duchada o no.
            Luisa, con esa sonrisa de no haber roto un plato en su vida, entro a mi habitación, encendió la luz y ese buenos días Moza, ¿qué tal? Tan característico me termino de despertar, mi mirada se dirigió al cuarto de baño, ya te llevo. Luisa ayudada con la grúa, me levanto de la cama, estando sentada me desnudo entera, pensé ¡aleluya, me va a duchar! Me llevo al cuarto de baño me sentó en la taza, me quito el arnés y me dejo mi tiempo de intimidad, desde la habitación Luisa, por primera vez puso me música y me fue enseñando ropa para que eligiese yo, que ilusión por fin Luisa, se daba cuenta de que tengo sentimientos. Cuando volvió a entrar y retirando la grúa me limpio y con muchísimo cuidado me levanto y me llevo a la ducha, me sentó en mi silla. Dirigiéndose al armario donde guardo la cera, la saco  y me empezó a depilar, con calma, me sonrió, Reme, disculpa a partir de hoy voy a estar mas atenta a tus necesidades.  

http://mujdis.blogspot.com.br/2012/07/yo-tambien-tengo-sentimientos.html

Terapia hormonal está associada com hipertensão


Quanto maior o tempo de uso, maiores são os riscos para a mulher
Postada em: 16/07/2012 ás 15:23:08 
De acordo com um estudo publicado no periódico PLoS ONE, a terapia de reposição hormonal está associada com maiores chances de um aumento na pressão arterial. 

Segundo a pesquisa, quando usada por períodos prolongados, a terapia está relacionada com um aumento posterior da pressão.

A terapia de reposição hormonal consiste no uso dos hormônios femininos estrogênio e progesterona — separados ou combinados —, para aliviar os sintomas da menopausa, como ondas de calor, perda do apetite sexual e ressecamento vaginal.

Pesquisa - A pesquisa foi coordenada por Joanne Lind, da Universidade da Austrália Ocidental. Foram incluídas 43.405 mulheres na pós-menopausa. Segundo Lind, nenhuma pesquisa que associou a reposição hormonal à hipertensão deduziu uma possível causa para explicar tal relação — ou seja, os estudos apenas observaram que as mulheres que recebem o tratamento têm maior probabilidade de apresentar pressão alta, mas não identificaram o porquê de isso ocorrer.

A pesquisadora explica que alguns fatores, porém, ajudam a entender essa associação. “É sabido que a pressão arterial costuma aumentar entre as mulheres após a menopausa, e que os estrógenos produzidos naturalmente pelo organismo beneficiam a saúde cardiovascular. 

Nosso corpo é muito bom em controlar os hormônios, mas isso não acontece quando tomamos medicamentos que imitam a ação hormonal. Por isso, parece que pacientes que ingerem hormônios em terapias como essa não os regulam corretamente, o que pode desencadear consequências adversas à saúde, como o aumento da pressão arterial — embora, por outro lado, o tratamento tenha benefícios, especialmente em relação aos sintomas comuns da menopausa”, disse Lind ao site de VEJA.

A autora também considera que é possível que as mulheres que apresentam os sintomas mais intensos da menopausa, e que necessitam da terapia hormonal, são as mesmas que têm maiores riscos de pressão alta. 

Portanto, pode ser que não sejam os hormônios em si que acarretam a hipertensão, mas sim que as chances do problema sejam maiores entre as pacientes que requerem a terapia. No artigo, os pesquisadores concluem que, de qualquer maneira, é importante que a hipertensão seja considerada como um fator de risco no momento da opção pela terapia. 

http://surgiu.com.br/noticia/41254/terapia-hormonal-esta-associada-com-hipertensao.html

Abusos sexuais ocorrem mais com menores de 4 anos, diz estudo


22 de Julho de 2012 - 08:16
Fonte: A Gazeta
 Crianças menores de 4 anos são a maioria das vítimas de abuso sexual em Cuiabá. Quase 90% das 245 que foram atendidas pelo Sistema Único de Saúde (SUS) se encaixam nessa faixa etária. Os números foram revelados pelo Mapa da Violência 2012, que analisou os atendimentos feitos em 70 municípios brasileiros com mais de 20 mil crianças e adolescentes (0 a 19 anos) e que tiveram as maiores taxas de abuso em 2011. Cuiabá ocupou a 15a posição com 67,2 casos para cada grupo de 100 mil menores.
A média está bem acima da registrada no país, que foi de 16,4. No ano, 10.245 meninos e meninas foram atendidos após sofrerem algum tipo de violência sexual. A grande maioria do sexo feminino - 83% -, sendo a maior incidência na faixa etária de 10 e 14 anos.
O estudo também apontou que um grande número dos crimes ocorre dentro dos próprios lares das vítimas. Realidade que também é constatada pela Polícia em Mato Grosso. A delegada Daniela Maidel explica que isso ocorre porque os agressores são, em sua maioria, pessoas que têm vínculo familiar ou afetivo com o menor. "São tios, padrastos, amigos da família, ou até mesmo os pais e avós".
Agressores - Prestativos, atenciosos e calmos. Assim se apresenta a maioria dos autores de violência sexual. Com este perfil, eles ganham a amizade e confiança dos pais da criança. "Não são pessoas violentas. Elas primeiro ganham a confiaça dos adultos para depois fazerem suas vítimas. E na maioria das vezes ameaçam a criança para que não revele o abuso, caso contrário vai agir contra a pessoa que ela mais ama".
A delegada lembra que outra tática dos criminosos é não deixar vestígios do crime praticado. Para conseguir isso, nem sempre concretizam a penetração nos órgãos genitais da criança. "Quando a criança é muito pequena, se ocorre a penetração, ficam lesões, o que é muito visível. Por isso eles evitam. Até mesmo quando já são crianças maiores, eles utilizam de outras estratégias, como a manipulação dos órgãos genitais da vítima e o sexo oral".
Quando o crime é descoberto, quase a totalidade dos acusados tem como reação a negação da prática, utilizando como defesa a falta de provas. "Eles já falam que podemos fazer o exame que não vamos provar nada. Então buscamos outros vestígios, como por exemplo o depoimento da própria criança, onde é possível saber se ocorreu algo de anormal".
Primeira batalha - Como envolvem pessoas com laços afetivos que tomam todos os cuidados para não deixar rastros, um grande número de crimes sexuais fica no anonimato. Daniela aponta que alguns, mesmo sendo descobertos pela mãe, não são denunciados. Isso ocorre, segundo ela, porque muitas não querem se indispor com o agressor, com quem têm alguma relação afetiva.
Esta é uma das grandes batalhas no combate ao abuso sexual de menores. A metade das denúncias que chegam até a Polícia é feita por terceiros, vizinhos e educadores da escola onde a vítima estuda e que percebem atitudes estranhas. A psicóloga do Centro de Referência Especializado de Assistência Social (Creas), Karoline Araújo de Miranda, destaca que são pequenos "detalhes" que podem delatar a violência.
Ela explica que, quando muito pequenas, as crianças não têm noção do abuso sofrido, podendo confundi- lo até com uma brincadeira, devido as estratégias usadas pelos abusadores. "A criança não tem discernimento do que está acontecendo. Mas em algum momento ela vai acabar revelando, seja na mudança de comportamento ou em conversas".
Por isso, lembra ela, é importante que os pais fiquem atentos. "Até mesmo uma brincadeira que a criança passa a ter com outras. É preciso ficar alerta e investigar".
Trauma - Culpa e vergonha. Estes são, na maioria, os sentimentos que as vítimas de abuso carregam, o que dificulta não só a descoberta do crime, mas também o desenvolvimento dos pequenos. Karoline afirma que, desde os 6 meses, a criança já começa a reter informações e recordações. Portanto, mesmo que a violência sexual seja cometida quando ela ainda é bebê, os traumas poderão se apresentar anos depois. "Ela pode nem lembrar que foi vítima de abuso, mas quando ter um relacionamento afetivo com alguém, uma simples palavra ou gesto pode causar reações inexplicáveis. Muitos só descobrem tudo isso quando fazem terapias". Para evitar que isso ocorra, é fundamental que o menor receba acompanhamento psicológico e social após o abuso.
Segunda batalha - Mas assim como na denúncia, a resistência da família também é encontrada no tratamento da criança ou adolescente. A coordenadora do Creas da área central de Cuiabá, Francislene Rodrigues Santos, conta que, em muitas situações, é preciso pedir a intervenção da Justiça para obrigar os pais a levarem o menor. "Em todos os casos nós somos informados para prestar o atendimento a vítima e a seus familiares. Muitas vezes temos que ligar, ir atrás da família, e mesmo assim elas não comparecem".
A atitude, segundo ela, é justificada pela maioria das pessoas para amenizar o sofrimento do menino ou menina. Mas não é isso que acontece. A psicóloga lembra que não falar sobre a agressão, não vai fazer com que a vítima esqueça. "É pior, porque um dia isso vai se apresentar. É preciso falar e tratar, mas da forma correta. É o que fazemos". No Creas, o acompanhamento é feito num período mínimo de 3 meses, podendo ser maior dependendo dos resultados obtidos. Depois as vítimas são encaminhadas para outros especialistas.
Combate - Este ano, o Creas também começou a desenvolver o projeto Faça Bonito em escolas do município, orientando as próprias crianças sobre os tipos de violência sexual. Francislene explica que é uma forma de evitar novos crimes e aumentar o número de denúncias. "Nas salas, algumas já revelam informações que apontam indícios de que trata-se de uma criança vítima de abuso. A partir daí passamos a investigar. Além disso, elas mesmo passam a se proteger, pois entendem que algumas atitudes não são normais".