sábado, 26 de janeiro de 2013
Sofro de ejaculação precoce, já tomei remédio
Sexualidade & Psicologia | ||
| Colunas | ||
| Edição 1622 - 20 de Janeiro de 2013 | ||
|
quinta-feira, 24 de janeiro de 2013
Dispareunia, motivo de consulta
Publicado por Liliam Fondeur en enero 16, 2013
Uno de los motivos más frecuentes de consulta es la dispareunia, como llama la ciencia al dolor durante el sexo, en el coito. La dispareunia puede provocar dolor durante o después de las relaciones sexuales.
Algunas mujeres no disfrutan de sus relaciones sexuales, debido a que durante ellas el momento de la penetración se convierte en una tortura por el dolor, preocupación e insatisfacción que este momento deja. Esto ocasiona que la pareja empiece a tener dificultades, sobre todo si no hay una comunicación adecuada y la comprensión y tolerancia para identificar el origen del problema y juntos ponerle una solución.
El coito doloroso puede ser desde moderado, hasta impedir la penetración completa. Es frecuente al inicio de las relaciones sexuales, después de un parto o durante la menopausia.
En muchas ocasiones la primera relación sexual resulta dolorosa e incómoda. La falta de lubricación, el estrés del momento y los patrones culturales que culpabilizan el placer sexual contribuyen a que la primera relación sea dolorosa.
En muchas ocasiones la primera relación sexual resulta dolorosa e incómoda. La falta de lubricación, el estrés del momento y los patrones culturales que culpabilizan el placer sexual contribuyen a que la primera relación sea dolorosa.
El coito doloroso además de afectar las relaciones sexuales altera las relaciones de pareja y se origina por problemas físicos o psicológicos
Causas orgánicas
Endometriosis (afección en la cual el tejido que recubre el útero crece en otras áreas del cuerpo, causando dolor),
Constipación o estreñimiento
Miomas o fibromas
Infecciones urinarias
Útero desplazado o ladeado,
Adelgazamiento de los tejidos vaginales, lo que sucede después de la menopausia
Adelgazamiento de los tejidos vaginales, lo que sucede después de la menopausia
Herpes vaginal
Procesos pélvicos inflamatorios posteriores a infecciones vaginales
Resequedad vaginal
Hemorroides, venas hinchadas, inflamadas en la parte inferior del recto. Pueden encontrarse dentro del ano o debajo de la piel que rodea el ano.
Episiotomía mal suturada
Vaginismo, contracción sostenida de los músculos de la vagina.
Causas psicológicas
Desagrado a las relaciones sexuales, el temor a un embarazo, la culpa, el haber sufrido abuso sexual durante la infancia, una educación sexual represora o el haber sido víctimas de violación en cualquier momento de la vida, incluso dentro del matrimonio, lo que suele ser frecuente.
El problema de no controlarlo a tiempo e identificar la causa para atenderla adecuadamente, es que el miedo y las sensaciones pueden inducir el desarrollo de un vaginismo, que consiste en manifestar contracciones o espasmos involuntarios de los músculos vaginales, que hacen dolorosa e imposible la penetración.
Luego de erradicas las causas orgánicas, si la disparunia persiste es imprescindible consultar una especialista en terapia sexual. El dolor durante la penetración sexual se supera y los beneficios de una buena relación sexual contribuyen a la salud de la mujer y de la relación de pareja.
@lilliamfondeur
www.lilliamfondeur.com
Dra. Lilliam Fondeur
Dra. Lilliam Fondeur
http://www.noticiassin.com/2013/01/dispareunia-motivo-de-consulta/
RJ: Justiça proíbe clínica de fornecer produtos para impotência sexual
23 de Janeiro de 2013 • 00h38
http://noticias.terra.com.br/brasil/rj-justica-proibe-clinica-de-fornecer-produtos-para-impotencia-sexual,addf340bd356c310VgnVCM20000099cceb0aRCRD.html
Atendendo a requerimento do Ministério Público do Rio de Janeiro, o Juízo da 1ª Vara Empresarial da Capital antecipou a proposta que determina que a clínica Arte-Cleaner Clínicas Médicas (ProMem) deixe imediatamente de fornecer medicamentos aos seus pacientes para uso fora do estabelecimento, sob pena de multa diária de R$ 1 mil.
Um inquérito da Justiça de Defesa do Consumidor investiga “se a clínica que atende na área de saúde masculina estava desempenhando atividade irregular de comercialização de medicamentos ao fornecer aos pacientes produtos produzidos mediante manipulação, tais quais injetáveis para inoculação no tecido peniano, bem como sprays para ejaculação precoce”.
Ao subscrever a inicial da ação, o Promotor de Justiça Júlio Machado Teixeira Costa destacou que a própria clínica se manifestou no inquérito civil reconhecendo que parte do tratamento envolve procedimento com a administração de medicamentos feita em casa pelo próprio paciente que recebe os mesmos do próprio estabelecimento.
O Ministério Público salientou que a irregularidade foi detectada em inspeções realizadas pelo Cremerj e pela Vigilância Sanitária Municipal, e acrescentou que de acordo com o artigo sexto da Lei 5991/73 (dispõe sobre o Controle Sanitário do Comércio de Drogas), “não é possível que uma mera clínica médica, sem farmácia ou dispensário de medicamentos faça a dispensa direta ao consumidor.”
Em sua decisão, o Juiz de Direito da 1ª Vara Empresarial, Luiz Roberto Ayoub, concluiu que "pela análise dos autos, a atitude da ré representa burla ao sistema de proteção sanitária criado em benefício do consumidor”. Ele considerou ainda que a permanência da irregularidade poderá acarretar danos aos consumidores que procuram a clínica com objetivo terapêutico”.
Na ação, o MPRJ requer ainda que a clínica seja condenada a indenizar os danos materiais e morais causados aos consumidores, quer individual e coletivamente, neste último caso no valor de R$ 300 mil.
http://noticias.terra.com.br/brasil/rj-justica-proibe-clinica-de-fornecer-produtos-para-impotencia-sexual,addf340bd356c310VgnVCM20000099cceb0aRCRD.html
terça-feira, 15 de janeiro de 2013
Una donna su cinque non prova l’orgasmo
Il quotidiano britannico The Sun, il secondo giornale in lingua inglese più venduto al mondo, ha recentemente pubblicato i risultati di una ricerca secondo la quale circa il 20% delle donne non avrebbe mai raggiunto il piacere durante il rapporto sessuale.
L’anorgasmia, termine con il quale si definisce l’impossibilità a raggiungere l’orgasmo, sembra quindi essere una condizione largamente diffusa nella popolazione femminile. Alcuni esperti fra medici e sessuologi, intervistati daltabloid inglese, hanno espresso la loro opinione a riguardo, menzionando alcuni fra i maggiori fattori, di natura fisica e psicologica, che possono contribuire a determinare tale disagio.
Innanzitutto l’abuso di farmaci, come antidepressivi e anti-dolorifici, possono avere un effetto deleterio sulla vita sessuale delle donne, ritardando l’orgasmo o rendendolo quasi impossibile da raggiungere. Tuttavia vi sono situazioni nelle quali, come spiega David Edwards, membro della British Society for Sexual Medicine, il non raggiungimento del piacere sessuale può essere invece campanello d’allarme di condizioni mediche importanti non ancora diagnosticate: una scarsa lubrificazione vaginale potrebbe essere, ad esempio, la presenza di una forma di diabete non ancora emersa.
Anche gli alcolici, quando consumati in grandi quantità, possono avere un effetto analgesico e sedativo, bloccando gli impulsi sensoriali a livello locale e centrale, inibendo il Sistema Nervoso Simpatico e ostacolando, di conseguenza, il piacere sessuale.
Altro importante fattore è senza dubbio lo stress: una mente libera e priva di grandi preoccupazioni può certamente portare ad un rapporto sessuale di intensa piacevolezza e facilitare dunque il raggiungimento dell’orgasmo. Tuttavia non bisogna essere troppo rilassati: la tensione muscolare è, infatti, molto importante. Malcolm Vandenburg, esperto in salute sessuale, spiega, infatti, che il massimo del trasporto si ottiene utilizzando la giusta tensione muscolare per facilitare le sensazioni piacevoli, attraverso la contrazione dei muscoli delle gambe, degli addominali e dei glutei.
L’alimentazione, inoltre, non è da sottovalutare: una dieta troppo ricca di grassi può, infatti, interferire negativamente con le prestazioni sessuali attraverso una ridotta sensibilità degli organi genitali. Passare ad una dieta povera di grassi e mangiare molta frutta e verdura può dunque favorire il desiderio sessuale e una riconquista del piacere. Anche se banale, è fondamentale ricordare che per vivere a pieno la propria sessualità può essere utile svuotare la vescica prima del rapporto, affinché il fastidio dovuto al desiderio di urinare non interferisca e inibisca il raggiungimento dell’orgasmo.
Infine, il giornale inglese dedica un ampio spazio anche ai fattori psicologici che giocano, ovviamente, un ruolo fondamentale nell’anorgasmia femminile. Sono molte le donne che credono ad esempio di non poter raggiungere l’orgasmo poiché dotate di genitali inadeguati, caratterizzati da difetti e/o malformazioni. Se ciò può essere vero in alcuni rari casi, nella maggior parte delle circostanze, invece, si tratta esclusivamente di preoccupazioni eccessive che però aumentano l’insicurezza e l’ansia dell’intimità, allontanando sempre di più il piacere dalla sfera dell’erotismo.
Stili di vita inadeguati, preoccupazioni, ansie relative al rapporto con l’altro o al rapporto con sè stesse possono quindi essere tutti fattori che inficiano quel senso di rilassatezza e fiducia che caratterizzano il momento dell’orgasmo. E’ quindi necessario tener presenti tutti questi aspetti e, principalmente, valorizzare il ruolo dello scambio e del gioco, per poter sentire di essere pienamente libere di lasciarsi andare all’esperienza dell’orgasmo.
Sull’aspetto relazionale dell’anorgasmia inoltre potremmo dilungarci per ore: quanti uomini sono incerti, maldestri o poco attenti alle esigenze delle loro donne?
http://sesso.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/01/09/una-donna-su-cinque-non-prova-l%E2%80%99orgasmo/Amor a media luz
Las parejas esconden sus problemas bajo las sábanas y en la oscuridad
15 de enero de 2013

No siempre la ropa de dormir provocativa es lo que seduce a los hombres. (Archivo)
Por Patricia Vargas Casiano / pvargas@elnuevodia.com
Apagar la luz a la hora de tener sexo o meterse debajo de las sábanas no es suficiente para ocultar los complejos que impiden a una pareja disfrutar de una sexualidad saludable y plena.
Esos complejos no solo se vinculan a la parte física (asuntos de tamaño, excesos, cicatrices), sino que pueden convertirse en traumas que nos afecten a nivel emocional haciendo más difícil la entrega sexual.
La sexóloga Wanda Smith señala que los complejos varían según la cultura y como ejemplo expuso que “lo que aquí es gordura, en países de Medio Oriente y África puede ser hermosura”.
“En un viaje que hice a Marruecos, fuimos a ver las ‘belly dancers’ y todos los señores estaban emocionados esperando verlas. Cuando salieron todas eran de 150 libras hacia arriba e incluso los movimientos eran distintos. Mis amigos quedaron desilusionados y hasta se reían de ellas. Entonces uno de los marroquíes se acercó a la mesa y me señaló a mí, porque era la más flaca y enseñaba el dedo meñique como diciendo que yo no servía”, explicó la doctora Smith.
La terapeuta considera que son los glúteos, senos y la barriga lo que más puede trastornar a una mujer al desnudarse frente a su pareja.
“Pensar que sus pechos no tienen el tamaño ideal o una forma bonita -que buscan a través de los implantes de senos- puede hacer que una mujer no se sienta atractiva y quiera tapar su cuerpo con las sábanas con la excusa de que hace frío. Pero es curioso, porque si le preguntan a los hombres en qué se fijan, la mayoría dice que en las manos y los pies de una mujer porque son sinónimo de elegancia, cuidado y porque son sexy”.
Smith indicó que no siempre la ropa de dormir provocativa es lo que seduce a los hombres.
“Las mujeres gastan tanto en ropa íntima bien bonita, y no esta mal, pero no piensen que eso va a ser suficiente. A veces se frustran o se sienten ridículas cuando se lo ponen y terminan lastimadas y burladas por ellos, porque la sexualidad viene con tu personalidad”.
Según la consejera sexual, el mayor complejo de los hombres está vinculado al tamaño del pene y a las piernas muy delgadas.
“Hay una condición, la micropenia, pero es bien raro que se dé. La mayoría de los varones piensan que lo más importante es el tamaño y le añaden pulgadas cuando hablan del suyo, pero la realidad es que el tamaño no importa, pues eso es un músculo que tiene la capacidad de adaptarse al genital que tiene delante si se sabe usar adecuadamente”.
Para la doctora, ejecutar el acto sexual usando como guía lo que se ve en películas pornográficas no ayuda a disfrutar libremente y podría incidir en más complejos.
“A través de esas películas se nos ha enseñado que una relación sexual es como quien va a hacer ejercicios, un deporte; pero la sexualidad es una forma de expresar sentimientos, sensualidad y de disfrutar de la otra persona. No tienes que buscar tantas técnicas porque se va a convertir en algo frívolo, práctico y terminas apagándote”.
El desempeño sexual
El sexólogo clínico José A. Torres opina que tanto al hombre como a la mujer les preocupa su desempeño en el acto sexual, especialmente no sentir ni lograr excitarse lo suficiente como para conseguir la respuesta orgásmica que busca.
“A veces, la mujer le crea complejos al hombre al señalarle que termina muy rápido y no sabemos si es ella la que tarda mucho. Eso es anorgasmia, que en fase primaria significa que nunca logra llegar; y en fase secundaria cuando lo consigue algunas veces a través de un estímulo específico. Otro complejo, en el caso de la mujer, es la celulitis... esto se debe a los estereotipos de moda que han cambiado según la época; antes la mujer más llenita era más atractiva a los ojos del hombre y ahora se usa ser más estilizada”.
Torres aseguró que el hombre es más visual y que demanda en su pareja lo que ve en películas de índole erótico y las mujeres igualmente buscan hombres musculosos y con un miembro viril más grande. Sin embargo, en algunos casos, un hombre con un pene grande puede tener complejos de flacidez porque, según Torres, necesita la misma capacidad sanguínea que tejido eréctil para funcionar correctamente.
Otra fuente de complejos en los últimos tiempos tiene que ver con nuestra biología, con nuestros olores y secreciones en las personas.
“La gente está más pendiente del olor, las secreciones, el intercambio de fluido y eso puede crear complejo o fobia por el contagio de enfermedades”, indica el médico, añadiendo que el disfrute del placer erótico no necesariamente termina en el coito.
http://www.elnuevodia.com/amoramedialuz-1426853.html
Para que Hollande precisa de casamentos homossexuais?

EPA
|
No último domingo em Paris realizou-se uma manifestação em massas para protestar contra a legalização de casamentos entre pessoas do mesmo sexo e adoção de crianças por casais homossexuais. O reconhecimento legal dos direitos dos homossexuais foi um dos pontos do programa eleitoral de François Hollande.
A tolerância por pessoas de orientação sexual não tradicional, que às vezes chega ao absurdo, tornou-se o cartão de visita da Europa. Mas os cidadãos da França, pelo visto, decidiram que seu governo está evidentemente exagerando. Como assinalou o politólogo Mikhail Neijmakov, a tentativa de legalização das relações homossexuais na França pode ser uma espécie de eco aos processos de construção da nova Europa:
"A Europa contemporânea em muito se formou como resposta aos horrores da segunda guerra mundial e o desejo de não voltar àquela época. Os políticos e ativistas sociais, construindo a nova Europa, não quiseram ter quaisquer associações com o período da Alemanha nazista. Como se sabe os homossexuais eram perseguidos na Alemanha nazista".
Hoje na Europa impera a legalidade e respeito aos direitos humanos e é pouco provável que se possa falar em proibição ou limitação das relações homossexuais, inclusive familiares – supõe o presidente do Instituto Russo de Sexologia, Lev Sheglov. Ao mesmo tempo o especialista está convicto de que a adoção de crianças por tais casais, pode criar no futuro muitos problemas para elas:
"A questão das crianças é muito mais complexa e profunda. Eu estou convicto de que no mundo moderno estas pessoas terão sobrecarga psíquica complementar. Se o mundo fosse tolerante, se em torno existissem apenas pessoas boas, tudo seria ótimo. Mas o mundo é imperfeito, e um adolescente que tenha dois pais ou duas mães terá, sem dúvida, problemas muito sérios para sua mente e sua sobrevivência no mundo dos contemporâneos.
Pode-se encarar este problema também de outro lado. Mas não é segredo para ninguém que na Europa hoje a defesa dos direitos das minorias é, com freqüência, instrumento do jogo político. É perfeitamente possível que as intenções do gabinete de Hollande não passem de manobra para desviar a atenção – supôs o jornalista francês Dmitri de Koshko.
"Pode-se com questões sociais encobrir questões econômicas, inclusive as relações com a União Européia e as reformas de leis sociais na França. Acentuando a atenção em temas sociais e morais, pode-se agir mais livremente nas esferas política e econômica".
Não há dúvida de que a onda de protesto, provocada pelas intenções de Hollande, pode custar ao presidente francês alguns pontos políticos. Mas é pouco provável que ele deva temer consequências sérias.
http://portuguese.ruvr.ru/2013_01_15/Para-que-Hollande-precisa-de-casamentos-homossexuais/
Feira lança 1º vibrador para casais que promete prazer simultâneo aos dois
Publicado em 14 de Janeiro de 2013, ás 15h39min
TNOnlineDa Redação
Nada impede que parceiros homossexuais de qualquer sexo façam uso da invenção
Tristan Weedmark, coordenadora de sexologia da empresa canadense Standard Innovation, explica que o aparelho estimula simultaneamente o ponto G da mulher, o clitóris e o pênis. “É o único vibrador que pode ser usado durante as relações sexuais”, afirmou Weedmark à AFP.
Rebatendo críticas de que o vibrador tiraria a atenção do casal no corpo um do outro, Weedmark disse que acontece exatamente o contrário. “Ele amplia as sensações durante o sexo, em vez de te distrair”, explicou.
Apesar de ter sido pensado inicialmente para casais heterossexuais, a coordenadora de sexologia salientou que nada impede que parceiros homossexuais de qualquer sexo façam uso da invenção.
Com informações do G1
http://tnonline.com.br/noticias/geral/58,162024,14,01,feira-lanca-1o-vibrador-para-casais-que-promete-prazer-simultaneo-aos-dois.shtml
Chimpanzé fica viciada em canal pornô após ganhar televisão
15 de Janeiro de 2013 • 15h28

Chimpanzé Gina passou a assistir pornografia com frequência desde que ganhou uma TV
Foto: The Sun / ReproduçãoUm chimpanzé fêmea se tornou viciada em canal pornô após ganhar uma TV com controle remoto. Os tratadores de Gina, que vive no zoológico de Sevilha, na Espanha, deixaram que ela escolhesse o que queria assistir para "animar as noites". Gina logo descobriu um canal adulto, e desde então não muda mais a programação. "Durante alguns experimentos, os funcionários decidiram instalar uma televisão, protegida por vidro, e deixaram o controle remoto para que ela pudesse mudar os canais", disse o primatologista Pablo Herreros.
Nos testes iniciais, seus tratadores visitaram Gina para verificar se tudo estava em ordem e se ela não havia quebrado o novo brinquedo. "A surpresa foi quando eles descobriram que dentro de poucos dias, Gina não só sabia usar o controle remoto perfeitamente bem como também o usava para escolher o canal pornô para seu entretenimento, como muitos de nós também teríamos feito", disse Herreros.
O abrigo de Gina consistia em uma área externa em que ela podia brincar e um território interior onde ela buscava se proteger do frio do inverno e do intenso calor no verão. "Devido à intensa vida que esses animais têm, você tem que enriquecer o seu ambiente para estimulá-los física e psicologicamente", afirmou ele. "As atividades consistem geralmente em montes artificiais, brinquedos e outras invenções que os obrigam a aguçar a inteligência. Ele é o equivalente a terapia ocupacional para os seres humanos", concluiu o primatologista.
Ele disse que o acesso a imagens pornográficas na televisão é um fenômeno bastante recente na história sexual humana e se mostrou surpreso ao ver o chimpanzé se interessando por esse tipo de imagem.
http://noticias.terra.com.br/ciencia/animais/chimpanze-fica-viciada-em-canal-porno-apos-ganhar-televisao,d5580068f1e3c310VgnVCM4000009bcceb0aRCRD.html
Desmistificando a menopausa
Publicado em Saúde
15 de janeiro de 2013
15 de janeiro de 2013
A menopausa é um momento marcante na vida das mulheres, caracterizado pelo fim da ovulação e da menstruação, e por completar a transição do período reprodutivo para o não reprodutivo. Além da diminuição fisiológica da função ovariana, acontecem mudanças em todo o organismo, principalmente em função das alterações hormonais que ocorrem nesta fase.
Embora ocorra com todas as mulheres, principalmente a partir dos 50 anos, a menopausa é fonte de angústias e complicações. Este estágio é comumente associado à perda de libido, ao prejuízo da memória, à sensação de calor repentina, entre outros problemas. A reposição hormonal, por exemplo, é uma solução considerada por muitas pessoas como milagrosa para todas as mulheres. Mas o que é verdade e o que é crendice?
A professora Márcia Mendonça Carneiro, do Departamento de Ginecologia e Obstetrícia da Faculdade de Medicina da UFMG, esclarece questões frequentemente associadas ao período da menopausa, e aponta quais afirmações são verdadeiras e quais não têm fundamento científico.
Na menopausa, a mulher sente calores.
Verdade. Os chamados “fogachos” são descritos como “ondas de calor” ou como uma “sensação de calor” que duram de alguns segundos a poucos minutos. Os fogachos aparecem geralmente após a menopausa, agravando-se com o declínio crescente da função ovariana, mas podem aparecer também na pré-menopausa. Têm início repentino, aparecendo na cabeça, pescoço ou tórax. A disseminação subsequente da sensação de calor pode se dar em qualquer direção, sendo que algumas pacientes podem descrevê-la por todo o corpo. Ocorrem mais frequentemente à noite, podendo despertar a paciente e associar-se a quadros de insônia. Podem ser desencadeados por um aumento de temperatura ambiente, pela ingestão de comida ou bebida e por ansiedade ou estresse. Ocorrem de 70% a 80% das pacientes climatéricãs.
Verdade. Os chamados “fogachos” são descritos como “ondas de calor” ou como uma “sensação de calor” que duram de alguns segundos a poucos minutos. Os fogachos aparecem geralmente após a menopausa, agravando-se com o declínio crescente da função ovariana, mas podem aparecer também na pré-menopausa. Têm início repentino, aparecendo na cabeça, pescoço ou tórax. A disseminação subsequente da sensação de calor pode se dar em qualquer direção, sendo que algumas pacientes podem descrevê-la por todo o corpo. Ocorrem mais frequentemente à noite, podendo despertar a paciente e associar-se a quadros de insônia. Podem ser desencadeados por um aumento de temperatura ambiente, pela ingestão de comida ou bebida e por ansiedade ou estresse. Ocorrem de 70% a 80% das pacientes climatéricãs.
Ocorre diminuição da libido.
Verdade. A redução dos hormônios que ocorre naturalmente após a menopausa interfere na libido, porém outros fatores também podem estar envolvidos, como depressão, redução da lubrificação e elasticidade vaginal, problemas no relacionamento e o próprio estresse do dia a dia. Dessa forma, é tão fundamental examinar os aspectos biológicos e hormonais femininos quanto os de sua relação familiar e conjugal.
Verdade. A redução dos hormônios que ocorre naturalmente após a menopausa interfere na libido, porém outros fatores também podem estar envolvidos, como depressão, redução da lubrificação e elasticidade vaginal, problemas no relacionamento e o próprio estresse do dia a dia. Dessa forma, é tão fundamental examinar os aspectos biológicos e hormonais femininos quanto os de sua relação familiar e conjugal.
A mulher consegue engravidar na menopausa.
Mito. A menopausa representa o evento final do ciclo reprodutivo, sinalizando a falência do funcionamento ovariano. Assim, não havendo óvulos, não é possível engravidar na pós-menopausa. No período de transição, entretanto, alguns ciclos podem ser ovulatórios e então há a chance da mulher engravidar inadvertidamente.
Mito. A menopausa representa o evento final do ciclo reprodutivo, sinalizando a falência do funcionamento ovariano. Assim, não havendo óvulos, não é possível engravidar na pós-menopausa. No período de transição, entretanto, alguns ciclos podem ser ovulatórios e então há a chance da mulher engravidar inadvertidamente.
As terapias hormonais são indicadas para todas as mulheres.
Mito. Durante muitos anos acreditou-se que a utilização da terapia hormonal (TH) seria capaz de prevenir muitos sintomas da menopausa, incluindo a doença coronariana, fraturas osteoporóticas e o declínio observado na função cognitiva (memória) e sexual. Estudos randomizados e controlados recentes, contudo, demonstraram que o uso da TH combinada não está isento de riscos e que seus benefícios se restringem a algumas situações específicas. O uso do TH deverá ser restrito a menor duração consistente com os objetivos, benefícios e riscos envolvidos, considerando os sintomas e a interferência na qualidade de vida. Dessa forma, a avaliação deve ser individualizada.
Mito. Durante muitos anos acreditou-se que a utilização da terapia hormonal (TH) seria capaz de prevenir muitos sintomas da menopausa, incluindo a doença coronariana, fraturas osteoporóticas e o declínio observado na função cognitiva (memória) e sexual. Estudos randomizados e controlados recentes, contudo, demonstraram que o uso da TH combinada não está isento de riscos e que seus benefícios se restringem a algumas situações específicas. O uso do TH deverá ser restrito a menor duração consistente com os objetivos, benefícios e riscos envolvidos, considerando os sintomas e a interferência na qualidade de vida. Dessa forma, a avaliação deve ser individualizada.
A alteração hormonal favorece o processo de engordar.
Verdade. As necessidades calóricas diminuem com o envelhecimento assim como o gasto energético diário com atividade física. Sabe-se que as mulheres têm tendência a aumentar de peso após os 50 anos. Isso pode acontecer devido a um aumento de consumo de calorias, a uma diminuição da atividade física ou a uma redução das necessidades energéticas de cerca de 2% a cada década, durante todo o resto da vida. Após a menopausa observa-se alterações relacionadas ao metabolismo energético, composição corporal e distribuição do tecido gorduroso que podem aumentar o risco de doenças cardiovasculares e distúrbios metabólicos Dessa forma, há um balanço positivo a favor do ganho de peso neste período.
Verdade. As necessidades calóricas diminuem com o envelhecimento assim como o gasto energético diário com atividade física. Sabe-se que as mulheres têm tendência a aumentar de peso após os 50 anos. Isso pode acontecer devido a um aumento de consumo de calorias, a uma diminuição da atividade física ou a uma redução das necessidades energéticas de cerca de 2% a cada década, durante todo o resto da vida. Após a menopausa observa-se alterações relacionadas ao metabolismo energético, composição corporal e distribuição do tecido gorduroso que podem aumentar o risco de doenças cardiovasculares e distúrbios metabólicos Dessa forma, há um balanço positivo a favor do ganho de peso neste período.
A memória é afetada.
Mito. Os estudos disponíveis até o momento não mostraram diferenças na prevalência de distúrbios da memória ou concentração em mulheres na pós-menopausa. Queixas de perda de memória devem ser devidamente avaliadas e não simplesmente atribuídas a redução dos níveis hormonais.
Mito. Os estudos disponíveis até o momento não mostraram diferenças na prevalência de distúrbios da memória ou concentração em mulheres na pós-menopausa. Queixas de perda de memória devem ser devidamente avaliadas e não simplesmente atribuídas a redução dos níveis hormonais.
É possível retardar a menopausa.
Mito. O estoque de óvulos nos ovários é estabelecido durante a vida fetal. Uma vez que a mulher começou a menstruar, este estoque é consumido mensalmente até se esgotar por completo, não sendo possível a renovação.
Mito. O estoque de óvulos nos ovários é estabelecido durante a vida fetal. Uma vez que a mulher começou a menstruar, este estoque é consumido mensalmente até se esgotar por completo, não sendo possível a renovação.
http://www.medicina.ufmg.br/noticias/?p=31942
Livro narra a história do tratamento da Aids no Brasil
O programa brasileiro de combate à Aids, que prevê o fornecimento universal e gratuito de antirretrovirais na rede pública, é considerado um dos mais bem-sucedidos do mundo. Mas para se adequar ao contexto atual, seria preciso dobrar o número de pacientes atendidos – possível apenas com a ampliação da oferta de testes de HIV, maior investimento em genéricos e adoção de uma postura agressiva na negociação de preços dos remédios importados.
A análise é de Mário Scheffer, professor do Departamento de Medicina Preventiva da Faculdade de Medicina da Universidade de São Paulo (FMUSP), no livro Coquetel: a incrível história dos antirretrovirais e do tratamento da Aids no Brasil, lançado em dezembro pelas editoras Hucitec e Sobravime.
A obra reúne pesquisas realizadas por Scheffer durante seu doutorado e pós-doutorado, este último com apoio da FAPESP e orientação do professor da FMUSP Euclides Ayres de Castilho. Agrega ainda a experiência do autor como ativista na luta contra a Aids desde 1988.
Na primeira parte do livro, Scheffer narra a evolução dos antirretrovirais desde o surgimento do AZT (zidovudina), em 1986, até os dias de hoje. Relata também a trajetória de incorporação da terapia no Sistema Único de Saúde (SUS).
“Antes do AZT, a Aids era uma sentença de morte. Em 1991, surgem outras drogas da mesma classe e tem início a terapia dupla, ainda com benefícios efêmeros. Foi a partir de 1995, quando surgiu uma nova classe de medicamentos conhecida como inibidores de protease, que houve a grande revolução no tratamento”, afirmou.
Nessa época, contou Scheffer, descobriu-se que, ao combinar drogas com atuação em diferentes fases do ciclo de replicação do HIV, era possível controlar o vírus. Surge o conceito de coquetel e a Aids se torna potencialmente uma doença crônica.
“A tecnologia dos antirretrovirais evoluiu muito rápido e foram surgindo drogas com menos efeitos colaterais, mais fáceis de serem tomadas. O Brasil acompanhou essa evolução, com certo atraso em alguns casos”, disse.
Das 30 marcas de antirretrovirais atualmente disponíveis no mundo, 21 são fornecidas pelo SUS e beneficiam cerca de 250 mil pacientes. Para Scheffer, isso só foi possível graças a uma conjunção de fatores favoráveis ocorrida no final da década de 1980 e início dos anos 1990.
“A epidemia se instala no Brasil na época em que o SUS tinha acabado de ser criado e que estavam acontecendo movimentos importantes sob a bandeira da saúde como direito de todos”, contou.
Além disso, a doença afetou no início uma população já estigmatizada e, por isso, organizada para lutar por seus direitos. “Graças à intensa mobilização das ONGs e ao ambiente político favorável, em 1996 foi tomada a decisão certa de se criar uma lei federal para reforçar a obrigação do SUS de fornecer o tratamento”, relembrou Scheffer.
Novo papel
A partir de 2008, começam a surgir evidências de que os antirretrovirais seriam importantes não apenas para o tratamento como também para a prevenção da Aids. “Estudos mostraram que quanto antes você diagnostica e trata a doença, não apenas o benefício individual é maior como também o coletivo, pois o risco de transmissão do vírus é reduzido”, disse Scheffer.
Em 2012, o novo consenso terapêutico brasileiro antecipou o início do tratamento para os soropositivos. Até então, os antirretrovirais só eram indicados quando a contagem de células de defesa (CD4) fosse inferior a 350 por milímetros cúbicos (mm³) de sangue. O novo valor de corte passou a ser 500/mm³, o que representa a entrada de um grande número de pessoas no programa.
Além disso, o Brasil passou a oferecer o chamado coquetel do dia seguinte, que deve ser tomado após a exposição acidental ao vírus no caso de estupro ou acidente de trabalho. Em alguns países, como a França, tem sido recomendado também depois de relação sexual sem preservativos com parceiro infectado.
“O número de pessoas que entra no programa por ano aumenta relativamente pouco – cerca de 30 mil. Mas agora será preciso ampliar o acesso. O Brasil tem necessidade e condições de dobrar o número de atendidos. Para isso, precisa aumentar a oferta do teste rápido de HIV e rever o programa de Aids, ou ele não será sustentável em um sistema subfinanciado como o SUS”, afirmou.
Segundo o pesquisador, o Brasil fabrica 10 dos 21 medicamentos fornecidos na rede pública, mas os preços dos genéricos não são competitivos quando comparados aos remédios de marca.
Além de investir na capacidade nacional de produção, de acordo com Scheffer, é preciso melhorar a negociação de preços dos medicamentos importados e discutir a possibilidade de serem quebradas novas patentes. “O Brasil hoje paga mais caro do que outros países. O Ministério da Saúde é o único comprador e, portanto, tem a faca e o queijo na mão para regular o preço.”
Outros fatores a serem considerados, segundo o autor, é a incapacidade dos serviços de saúde superlotados para assumir a nova parcela de pacientes incluídos no programa, o elevado índice de diagnóstico tardio e a alta mortalidade que persiste no Brasil – cerca de 12 mil soropositivos por ano.
“Todas essas questões precisam ser revistas. Não só para manter as conquistas, mas para avançar”, disse Scheffer.
Agência Fapesp
http://www.jb.com.br/ciencia-e-tecnologia/noticias/2013/01/14/livro-narra-a-historia-do-tratamento-da-aids-no-brasil/
Circuncisão fecha porta de entrada para doenças
Circuncisão fecha porta de entrada para doençasProcedimento evita enfermidades provocadas por vírus, fungos e bactérias. Procedimento, também indicado em casos de fimose, pode ser feito na infância
Bruna Senséve - Correio Braziliense
Publicação: 15/01/2013 06:00 Atualização: 15/01/2013 08:18
![]() ![]() | |
| A cirurgia da circuncisão é rápida e simples. Clique na imagem e veja como funciona. |
A tese de que a circuncisão deve ser feita por fatores higiênicos, no entanto, não partiu da ciência. Data dos primeiros 50 anos depois de Cristo, quando o filósofo judeu de origem grega Filon de Alexandria publicou o livro De circumcisione. Segundo ele, a remoção seria capaz de evitar fimose, sífilis, herpes e balanopostites. As suposições foram confirmadas em estudos científicos quase 2 mil anos depois. Hoje, a circuncisão é o único tratamento em casos de fimose e parafimose. As indicações são feitas também para crianças e bebês com alto índice de infecção urinária, mas os principais achados tratam do HIV e do HPV.
As primeiras observações surgiram na década de 1980, quando cientistas perceberam que em locais onde os homens eram circuncidados por motivos religiosos a prevalência de infecção pelo vírus da imunodeficiência humana (HIV) era menor. Em 2002, uma equipe de pesquisadores da Universidade de Versalhes liderada pelo francês Bertram Auvert fez o primeiro trabalho de comparação considerando a infecção pelo HIV. Os resultados indicaram cerca de 60% de proteção entre os homens circuncidados em comparação aos não operados. Resultados similares foram encontrados para infecções por papilomavírus humano (HPV), sífilis e herpes genital.
Apesar dos benefícios, a prática é pouco comum no Brasil. Segundo o Ministério da Saúde, pouco mais de 41 mil homens realizaram o procedimento em todo o ano de 2011. “Muitos pais procuram o consultório para saber se precisam operar (os filhos). Nos Estados Unidos, o procedimento é feito quando o bebê nasce. Aqui, a prioridade é a decisão dos pais por fins estéticos ou indicação médica, como infecções urinárias recorrentes e alguma dificuldade”, explica José Murillo Bastos Netto, urologista pediátrico da Universidade Federal de Juiz de Fora (UFJF) e membro da Sociedade Brasileira de Urologia.
Preocupados com o declínio da taxa de circuncisão em bebês, os norte-americanos projetaram o impacto desse comportamento na saúde pública. Em 1980, o procedimento era feito em 79% dos recém-nascidos. Em 2010, a taxa caiu para 54,7%. Se chegar a 10%, de acordo com a Universidade Johns Hopkins, os casos de infecção infantil do trato urinário masculino aumentariam em 211,8%; os de infecções por HIV em 12,2%; por HPV em 29,1%; e por herpes genital em 19,8%.
Pele mais resistente Ainda não existe uma explicação científica referendada sobre os mecanismos que levam a essa proteção. Alguns especialistas acreditam que o prepúcio cria um tipo de reservatório para vírus, bactérias e fungos que garante um contato prolongado desses micro-organismos com a mucosa peniana e, consequentemente, um acesso facilitado à corrente sanguínea. Segundo Décio Streit, urologista pediátrico do Hospital São Lucas da Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul, a pele do pênis, depois de circuncidada, tende também a ficar mais grossa e mais resistente a traumatismos e doenças que, em geral, podem ser transmitidas quando há um pequeno sangramento ou machucado no local. “O procedimento previne também o câncer de pênis, principalmente por causa da higiene. Outra questão é a balanopostite, que é a infecção do prepúcio, em geral por fungos. É extremamente comum e pode ser bem desagradável. O pênis fica muito sensível, pode ficar inchado e sair alguma secreção”, explica Streit.
O medo de prejudicar a sensibilidade do pênis durante as relações, problema relacionado ao procedimento médico, é um mito. “Houve um período no qual se acreditou que haveria uma diminuição da sensibilidade e que por isso, a cirurgia poderia curar a ejaculação precoce. Mas foi comprovado que não. Os pacientes operados continuaram com o problema.” Ainda com as evidências científicas, os especialistas ressaltam que a escolha é exclusivamente dos pais e, no futuro, dos próprios pacientes. “A medicina é uma balança, é risco e benefício. Tudo precisa ser pesado. Brinco com os meus pacientes que se a gente tivesse que tirar a pele, é porque todo mundo teria vindo com problema de fábrica e precisaria de um recall. De toda forma, ela protege a glande e ajuda o pênis a se desenvolver”, considera Bastos Netto.
Cansaço e estresse são maiores causas de falta de desejo masculino
15/01/2013 14h02 - Atualizado em 15/01/2013 14h02
Estudo ouviu pela internet 5.255 homens heterossexuais de vários países.
Conflitos, relação longa, masturbação e pornografia também afetam casais.
O cansaço e o estresse no trabalho são as causas que mais prejudicam o desejo sexual masculino, segundo um estudo feito por três pesquisadores europeus, que apresentaram os resultados na segunda-feira (14) em Lisboa.
A pesquisa, produzida a partir de entrevistas pela internet com 5.255 homens heterossexuais em países de "grandes diferenças culturais", como Portugal, Croácia e Noruega, oferece dados empíricos sobre um campo dominado por mitos, explicou à Agência Efe a coordenadora Ana Alexandra Carvalheira.
"Estamos cheios de crenças, por exemplo, de que o homem está sempre pronto ou que tem mais desejo sexual que a mulher. Assim a sociedade acredita, apesar de não haver avaliações científicas suficientes", declarou Ana Alexandra, que preside a Sociedade Portuguesa de Sexologia Clínica.
Depois do cansaço e do estresse, os problemas na relação (casais pouco disponíveis, conflitos, etc) são os fatores mais comuns para 14,4% dos entrevistados, que admitiram falta de desejo sexual durante pelo menos dois meses no último ano, o que gerou situações como ejaculação precoce ou, sobretudo, incapacidade para manter a ereção.
Por faixa etária, os homens entre 30 e 39 anos são os que mais reconhecem essa diminuição do desejo (24,1%), um caso que, segundo a principal autora, explica-se por se tratar da idade em que mais eventos estressantes se concentram.
"Nesse período da vida, é quando os homens se casam, têm filhos, divorciam-se ou realizam um maior investimento na carreira profissional", afirmou a pesquisadora.
Por outro lado, apenas 10% dos homens com mais de 60 anos reconheceram perda de interesse sexual, seguido dos grupos entre 18 e 29 anos (16,7%), de 50 a 59 (21,4%) e de 40 a 49 (21,5%).
De acordo com Ana Alexandra, que fez o estudo junto com Aleksandar Stulhofer, da Universidade de Zagreb, na Croácia, e Bente Traem, da Universidade de Oslo, na Noruega, a crise econômica pode afetar a vida sexual masculina ou encontrar no sexo "a maneira de aliviar o estresse que ela produz".
Além disso, a especialista portuguesa encontra na banalização do sexo na sociedade um aspecto que condiciona muitos desses fatores, como a diminuição do desejo em casais de longa duração, razão presente no estudo junto com a masturbação excessiva e o uso de muita pornografia.
"O erotismo é o que mobiliza o desejo, é o motor e desaparece com a banalização do sexo. Temos que 'reerotizar', pôr mais erotismo em nossa vida individual e em nossa relação de casal", aconselhou Ana Alexandra. Mas a pesquisadora também admitiu que isso requer um esforço que "não é igual para todo mundo".

http://g1.globo.com/bemestar/noticia/2013/01/cansaco-e-estresse-sao-maiores-causas-de-falta-de-desejo-masculino.html
Assinar:
Comentários (Atom)

Sexualidade & Psicologia



